La “ Panella”: Cenni di storia
La storia gastronomica dei popoli mediterranei è ricca di pietanze, inventate o importate dai popoli primordiali, la geguminosa pianta ervacea del cece, originaria dell'oriente, che cresce spontanea in tutto il bacino del Mediterraneo, occupa un posto di rilievo. Basti pensare che i suoi semi siano presenti nelle mense più povere di latini e arabi, popoli distanti fra loro parecchi secoli. Gli arabi, dominatore della Sicilia a cavallo tra il 9° e l'11° secolo, avvezzi alla sperimentazione gastronomica, ne macinarono i semi, ricavandone una farina che mescolata all'acqua e cotta sul fuoco dava una sorta di impasto crudo, dal sapore non eccezionale.
Ma una sfoglia sottile di questa pasta, cotta a sua volta in una sostanza oleosa, diede vita alla prima “panella”: una sorta di “schiacciata” di piccole dimensioni, di un bel colore dorato. Il destino delle panelle è condiviso con le crocchè, Pannelle e crocchè sono inseparabili, stanno sempre accanto e talvolta vengono mangiate insieme, nello stesso panino. La contraddizione tre i due cibi è dovuta alla materia prima di cui sono composti. Le crocchè, ritenute meno classiche, sono realizzate con la patata, umile tubero importato dal nuovo mondo cinque secoli fa. Un connubio, questo, di prodotti vegetali diversi e di culture diverse. Entrambi erano riposti dentro “u Cannistru” ( Il canestro) e coperti da una “Mappina”(salvietta a quadri), pronti per essere fritti.Altro prodotto da “friggitoria” era la melenzana, da sempre accreditata come la “carne dei poveri”: tagliataa a “fieddi”(fette, poi fritte, da mettere in mezzo al pane. L'antica panelleria da l1970 produce le panelle e le crocchette tenendo fede alla ricetta tradizionale. Il gusto particolare le ha rese famose e inimitabili nel tempo.